Giorno 15 “Contro un nemicorona invisibile”

Ho un rituale mattutino che la reclusione non ha potuto scalfire anzi l’ha acuito. Sveglia presto verso le 7, mi alzo subito dal letto e non rimango a ciondolare per minuti, sbatto cuscini e coperte e apro la finestra per cambiare aria. La colazione la preparo in una precisa, teutonica sequenza: per prima cosa il pentolino con dell’acqua a bollire, preparo le tazze e nel mentre prendo anche lo spremiagrumi, prendo il succo di frutta( con cui allungherò la spremuta d’arance fresca), mentre apro il frigo prendo dall’antello accanto la bustina del the, faccio la spremuta e taglio la frutta( solitamente una mela ed una pera metà da mangiare all’istante e l’altra metà la conservo per lo spuntino mattutino e per la merenda), nel frattempo viene a bollire l’acqua ed io la verso nella tazza con la bustina del the, pulisco tutto quello che ho sporcato durante la preparazione nel frattempo il the è in infusione e sono pronto per iniziare a mangiare. Ormai i passaggi sono rodati e fatti risparmiando il maggior tempo possibile dunque in 15 minuti ho fatto tutto e mi appresto a fare colazione. La colazione solitamente dura 15 minuti anch’essa ma visto che di questi tempi non ho treni da perdere o orari per uscire di casa la prolungo di qualche minuto, forse 20 o anche 30, perché leggo le notizie appena uscite.

Mi delizia assaporare le notizie appena uscite, quasi come aprire il giornale la mattina e sa di inchiostro e carta umida. Quel profumo che magari emana per tutta la caffetteria mentre aspetti che cappuccino e brioche ti vengano serviti, in quel breve istante in cui sei la persona più informata tra i comuni mortali perché quelle notizie i tuoi occhi le hanno lette per primi. Quel primato di conoscenza di cui sei invidioso e fiero per questo lo si gusta a brevi sorsi assieme al cappuccino. Quella sensazione mi ricorda un pò le mattine d’estate tiepide in cui al bar la mattina presto i pensionati hanno già fatto colazione, letto i giornali e vinto qualche partita a carte. Non si possono battere loro sul tempo, quando si diviene anziani si dorme poco perché si ha bisogno di guadagnare i momenti persi della giovinezza e per assaporare fino all’ultimo gli ultimi disponibili.

Stamattina una notizia ha attirato la mia attenzione, una in particolare che non era nemmeno una notizia in se. Si trattava sostanzialmente di una conferma di quanto temevo ossia una proiezione matematica dello sviluppo dell’epidemia. Il grafico spiegava che l’andamento dei contagi aumenterà fino a sfiorare gli 8.000 casi/giorno il 31 Marzo. Verso inizio Aprile quindi ci sarà un’inversione dell’andamento e qui avranno veramente effetto le misure prese 15/20 giorni prima. Prevedendo a fine Aprile i contagiati totali circa 250’000. Il vero problema di questo è che questo andamento è forzato da misure esterne contenitive che non estirpano alla radice il contagio. Si tratta piuttosto di temporeggiamento e tamponamento fino al raggiungimento della soglia di tollerabilità. È previsto anche un piccolo rimbalzo dei contagi e non si escludono risalite di contagi e quanto ne consegue nel momento in cui vi sarà un allentamento delle misure di arginamento( cosa inevitabile). Cosa più preoccupante però, come prevedevo, è che questa faccenda andrà avanti molto tempo, almeno fino ad un vaccino o una cura efficace. Quindi circa 12/18 mesi dalla prima volta in cui si è isolato e caratterizzato il virus. Non ci resta che incrociare le dita, dopo averle lavate bene.

Curve epidemia
Scenario sviluppo epidemia
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