La neve può avere 8 forme diverse, peccato non riuscire ad ammirarli a occhio nudo. Nonostante oggi sia l’ultimo giorno di Marzo, oggi nevica, anche in bassa quota, qui da me. Come sempre accade durante questi eventi rari speciali, specialmente quando nevica che è un evento speciale per me, mi fermo a scrutare i primi fiocchi. Invano li scruto e cullo con lo sguardo durante la caduta, speranzoso di poter ammirare dal vivo la struttura.
Mi mette di buon umore la discesa lenta e controllata della moltitudine, il loro colore candido mi trasmette serenità e dolcezza rimandando alle cose belle dell’inverno: gli sport invernali e le coccole al caldo. Nonostante il periodo e la mia voglia esplosiva di caldo mi ha colpito questo evento e le sensazioni suscitate. Le bellezze della natura non hanno stagione.
Questi fiocchi leggeri, quasi inconsistenti dal peso impalpabile inavvertibili se non per le gocce d’acqua che divengono quando si posano sulle guance. Destinati a sciogliersi, sfoggiano il loro più sublime spettacolo mentre danzano il valzer di Tchaikovsky.
Mi è venuto in mente quando ero pendolare e nevicava, sul treno la mattina sfrecciavo tra i fiocchi e alle stazioni flotte di altri pendolari come me salivano lamentandosi. La neve porta ritardo ai treni e diminuisce l’efficenza, rallenta il traffico e crea disagio. Tutto vero ma è solo così per chi è incapace di osservare tutti gli aspetti della vita e non si lascia rapire dalla semplicità. Occhi da bambino e sono in giardino ad immaginare di preparare palle di neve da lanciare a mia sorella di nascosto da mia mamma.
Fermarsi per ammirare la delicatezza del mondo. Mi chiedo se anche chi non l’ha fatto mai prima d’ora c’è riuscito con la reclusione. Spero di si, si perderebbero tanto.