Oggi vorrei toccare un tema prettamente economico. È qualche giorno che ci penso in effetti e ammetto che giornali, telegiornali e chiunque altro commenti la situazione in qualunque chiave estranea a morti, ricoveri, sanità insomma, ha in bocca la parola crisi. Ma cosa in realtà sta avvenendo? Cosa si prevede per il futuro? Tantissime notizie, soprattutto ultimamente mettono in luce la gravità dei fatti, a quanto pare quest’immobilità industriale sta portando debiti superiori a quelli del dopo guerra. Chiaramente il debito si crea e non si può distruggere in quanto altrimenti il sistema economico crollerebbe e porterebbe con se anche il tessuto sociale che si è creato. Credo che come tutti dicono ogni nazione giorno dopo giorno tenta di perpetrare il senso umano dell’emergenza a scapito di quello economico. Penso che in ogni caso andrà risolversi la situazione emergenziale il mondo nel senso stretto e in quello ampio non sarà più come prima. Penso che una soluzione a tutto questo, se non si vuole portare al collasso il sistema allora l’unica soluzione è una redistribuzione della ricchezza. Come già si sente in molti stanno donando e creando fondi, costruendo luoghi di cura, donando e chissà se lo fanno per farsi vedere oppure no. Da Bill Gates alla Ferragni al CEO di twitter. Io parlo però di una sorta di prelievo forzoso sui conti correnti in percentuale proporzionale alla quantità detenuta ed al tasso di recupero. Per tutti. In maniera equa. Sicuramente in questo modo lo stato che si indebita con se stesso non avverrebbe più e si andrebbero ad arginare gli effetti collaterali all’epidemia. O forse è giusto che il sistema capitalistico crolli e se ne generi uno nuovo, migliore, più rispettoso del pianeta e più consapevole?