Oggi è il secondo giorno di fase 2 ed in sostanza nella mia vita non è cambiato molto, solo un unico piccolo particolare diferenzia la mia routine quotidiana: la mia morosa. Siccome è neccessario limitare gli spostamenti e siamo congiunti abbiamo trovato una soluzione che venga incontro alle norme e alla volontà di stare assieme: a settimane alterne stiamo assieme tutta la settimana 24/24. Sarebbe una prova di convivenza? Perchè no. E devo ammettere che questa giornata è filata liscia, ho fatto tutto quello che faccio di solito nella mia giornata ma con una piacevolissima presenza costante accanto a regalrmi un sorriso vero, un tocco, una parola. La realtà non ha pari. Poter uscire ad allenarmi e correre fuori dove mi pare e andare senza meta, per quanto non possa correre all’infinito, ha quel sapore di libertà che è sicuramente riscattabile a peso d’oro. Penso ai carcerati che sono in quarantena da molto e che devono per di più seguire un ritmo che non è nemmeno scelto da loro. Per quanto si siano meritati una punizione del genere, deve essere parecchio atroce e chissà se è tramite il piacere che si raggiunge un risultato o una presa di coscienza? Altro che Panopticon di Bentham, il miglior metodo per il reinserimento degli individui che hanno perso la retta via magari è un sorriso. Utopista.
Mia sorella soffre tantissimo di allergia in questo periodo e sembra che ogni anno sia peggio del primo. Questa grande sofferenza l’ha tramutata in un pirata degno di un racconto di Salgari. Temete gente alla nuova capitana.
Utopista? Forse. Ma l’utopia è necessaria affinché la realtà non coincida con una distopia.
Bellissimo articolo!
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Mi piace molto l’angolo di osservazione che dai alla realtà semplice del quotidiano! Bravo!
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Grazie mille!!
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