Primo Levi non si lasciò scoraggiare dai rifiuti della Ginzburg o di Pavese e di molti altri editori, grandi editori, a curare la pubblicazione del suo grande romanzo che ha fatto la storia, che ha sensibilizzato i molti, che ha stupito per la potenza narrativa. Nonostante fosse stato stremato dall guerra e ciò che aveva visto era stato terribile, non si è arreso, avrebbe potuto, sarebbe stato lecito, ma non l’ha fatto. Ha perseverato e testardo si è incaponito fino a quando una piccola case editrice ha pubblicato i suoi pensieri che hanno fatto la storia. Cosa sarebbe accaduto se lui come tanti altri prima o dopo avessero desistito senza credere in se stessi? Sicuramente saremmo privi di molte pietre miliari e meno ricchi dentro. Saremmo più lascivi e caproni e forse non capiremmo fino in fondo il sacrificio e la fiducia in se stessi. Forse è questo che rende migliori certi uomini nei confronti di altri? Forse sapere affrontare le sfide e provare a combattere rende migliori, più resistenti, meno deboli e più confidenti in se stessi. Se una persona che ha visto la morte in faccia giorno dopo giorno e l’ha sentita nelle ossa mentre accarezzava la pelle si fosse arresa allora avremmo perso un pò tutti. Signori continuate a sbattere la testa e a sperare nel meglio per voi, lo dico anche per me, perchè è sperando e combattendo per il meglio che lo si raggiunge e non stando fermi ad aspettare che qualche applicazione ve lo consegni comodamente sull’uscio di casa. Signori lottate perchè sono queste sfide, sono i combattivi che arricchiscono il futuro dei molti. Signori non arrendetevi perchè è la ricerca della vittoria che contraddistingue gli Uomini dagli uomini. Vince uno, vincono un pò anche tutti gli altri.