Ho deciso di provare a sconfiggere la psicosi con un pò di sana e cordiale terapia d’urto. Ieri sera sono uscito nuovamente, ho giocato con la sorte ancora. Sono stato in centro a passeggiare tra le altre persone, con la mascherina e i guanti e la paura del contatto. Ma non mi bastava, così ho deciso che avremmo mangiato fuori. In un ristorante, con piatti e posate e bicchieri sanificati da loro. Mi fido? certamente che no, ma per effettuare una buona terapia penso sia la cosa migliore da fare quella di buttarsi in prima linea. Sono stato estremamente attento ad ogni minimo dettaglio che fosse posizione, superficie, cosa tocco e devo ammettere che ero molto sollevato quando scrupolosamente ci hanno provato la febbre e fatto compilare un biglietto per mantenere traccia delle presenze. Molto soddisfatto anche se prorio devo dirlo, la febbre si prova prima di far accomodare il cliente non dopo. Mi sono sentito protetto a differenza di molti che pensano che gli vengano dato dell’appestato se ti provano la febbre, tutto il contrario. Sei sicuro che in quel posto nessuno è entrato con la febbre ed hai la riprova di non averla tu. Nonostante questo non ho abbassato la guardia ma mi sentivo più rilassato e tranquillo. Finita la cena invece è accaduto un evento singolare: avevo necessità di soffiare il naso ma non avevo i fazzoletti. Una situazione estremamente normale se non fosse in atto una pandemia, in questo caso come fai a chiedere a qualcuno se ha un fazzoletto? Ti fidi? Lo chiedi? Così mi sono appropriato di alcuni tovaglioli posti su un tavolino esterno di un bar dopo essermi disinfettato le mani. Ma mi chiedo se io dovessi avere bisogno di un massaggio cardiaco perché sto avendo un infarto, qualcuno me lo farebbe o mi lascerebbe morire in attesa di un ambulanza?