Se parliamo di paura allora in questi novanta giorni ce n’è stata davvero tanta. Per le strade, nelle case e tra i pensieri. Ci siamo spaventati tutti, ammettiamolo. Perfino il virologo più sapiente che ci sia su questa terra per almeno qualche oretta ha temuto il peggio per se stesso o la sua famiglia o addirittura il genere umano. Tra chi tentava di far passare questa epidemia come il nuovo flagello dell’apocalisse e chi invece si rifiutava di crederci perché pensava fosse un trucco dei poteri forti. Tutti almeno una volta si sono terrorizzati. Me compreso. Come poi accade a seguito delle peggiori situazioni si fa una risata, si guarda indietro e quell’evento diventa l’aneddoto da raccontare alle feste. Purtroppo questo sospiro accompagnato dal sorriso non ci è ancora permesso farlo, è necessario stringere ancora i denti, la mascherina, il disinfettante e agire come il buon senso ci suggerisce. Nonostante questo qualche piccola vittoria siamo riusciti noi Italiani a raggiungerla e dispetto le situazioni terribili che si sono create, a testa alta per onestà e dedizione possiamo continuare a camminare. Abbiamo fatto parlare di noi per come cantavamo solidalmente tra i balconi, perché abbiamo isolato il genoma del virus e abbiamo pubblicato articoli scientifici incredibilmente utili, abbiamo rispettato le regole e fino al permesso non abbiamo compiuto gesti scellerati o idioti. Devo dire che sono soddisfatto di essere Italiano e forse un pò anche questo è parte del mio popolo. Peccato venga fuori solo in particolari e catastrofiche situazioni. Passati questi novanta giorni, tre fasi, 33’774 morti e 234’531 contagiati mi è doveroso trarre le conclusioni di questo periodo come già avevo fatto in precedenza. In sostanza nulla di granché è cambiato da quanto accaduto 44 giorni fa. Sono ancora convinto di essere incredibilmente temerario e resiliente. Testardo da morire e impegnato sempre in qualche progetto nuovo parallelo ai miei principali. Credo ancora di essere uno dei pochi che ha molta costanza e questo sono convinto riuscirà a portarmi da qualche parte, sicuramente a raggiungere e completare obiettivi. Credo sempre più in me stesso e questa reclusione mi ha fatto veramente capire di chi devo fidarmi e con chi potermi confidare. Vorrei tanto arrivare anziano ancora circondato da queste persone. I legami stabili, felici, duraturi fanno la felicità. Quindi vorrò essere felice. A breve darò il mio ultimo esame, lo ritenterò e lo passerò, la laurea sarà ad Ottobre ma poco importa, dopo la certificazione di lingua di livello C1 la magistrale non è altro che ad un passo molto breve. Il blog lo porterò avanti sbloccando finalmente tutte le sezioni che finora ho tenuto in “coming soon” e continuerò a scrivere ma sicuramente con meno frequenza, però scriverò e molto probabilmente inizierò anche il mio romanzo che ho già in testa. Per il resto nel futuro più prossimo ci sono anche alcune novità di cui non ho mai scritto in questo blog una perché era una sorpresa per voi lettori e l’altra perché solo poche ore fa ne ho avuto conferma.
La prima novità, che per me rappresenta solamente un piccolo tassello che pongo nel mio futuro, quasi insignificante, però rappresenta lo spiraglio nel mentre apro la porta principale per l’ingresso nel mondo letterario.
Pubblicherò un libro.
In realtà l’ho pubblicato esattamente oggi su Amazon in versione ebook e sono necessarie 72 ore affinché sia possibile trovarlo tra i cataloghi. Il libro è il frutto di quanto ho scritto nei giorni di fase 1, rappresenta sostanzialmente la raccolta di tutti gli articoli divisi in aree tematiche: riflessioni, poesie, racconti. Spero che possa suscitare attenzione e che si riveli un punto di partenza per entrare in quel mondo. Qui il link per osservarlo in catalogo, tra qualche giorno. A breve inoltre pubblicherò anche l’insieme degli articoli che ho scritto durante la fase 2. Vi chiederete come mai tutta questa intraprendenza e da dove arriva. Perché è gratis auto pubblicare su Amazon ho scoperto, le royalty non sono il massimo, però diamine è gratis ed io non ho intenzione di lasciar scappare l’occasione!
La seconda grande novità rappresenta la mia indipendenza.
Vado a vivere da solo.
Questo tema è molto delicato e l’ho trattato non poche volte nelle mie riflessioni perché era proprio ora. Ne sentivo l’estrema necessità sia io che i miei genitori, nel senso buono del termine. Semplicemente è capitato l’occasione di trovare un alloggio stabile a basso costo ed io non l’ho lasciata scappare. Ho avuto la conferma poche ora fa e devo dire che nonostante il grande salto che sto per fare non sono molto agitato, sono più sollevato della cosa. Molto volenteroso di andare a fare questa esperienza d’indipendenza totale. L’unico problema che già mi tormenta è la lavatrice. Giuro sei fare tutto, lavo casa, cucino, stiro (le camice non benissimo ma le stiro), ma la lavatrice proprio è un mio grande limite che finora non ho voluto valicare. Ora mi tocca rovinare qualche vestito ed è proprio quello che odio di più perché i vestiti costano soldi, hanno un valore emotivo per me ed io sono sia tirchio sia emotivo. In ogni caso con questo passo inizia un nuovo ciclo nella mia vita, di cui avevo proprio bisogno sia in seguito a questo periodo sia nefasto che piacevole ed in secondo luogo dopo tutti i sacrifici, doppi lavori, notti a studiare, soldi per aiutare la mia famiglia, le preoccupazioni, ne avevo proprio bisogno di un poco di discesa in questa strada in salita. A me piace scalare però come tutti gli alpinisti sanno sono necessari i campi base ed i tratti un pò più semplici per raggiungere la vetta altrimenti col cacchio che ci arrivi.
Quindi posso dire che la quarantena, la reclusione, la paura, le rivalutazioni sociali, la bocciatura, il rimando della laurea e molto altro mi hanno aiutato molto. Non so se sono io a tramutare questa negatività in qualcosa di costruttivo ed appagante per il futuro o il caso. Sicuramente entrambi e in parte sono convinto che fase 1, fase 2, coronavirus li ricorderò per sempre come trampolino per la mia vita. Il virus mi manda in cielo però fortunatamente in senso figurato, per ora almeno.