Uno spicchio di realtà, immerso nella quiete della cultura lontano dallo schiamazzo dei clacson, un frammento d’arte che d’arte invade il visitatore proiettandolo in una realtà parallela. Il posto giusto prima di andarsene, per confrontarsi con i sentimenti più radicati e la creatività viscerale che li esprime. Opere d’arte stravaganti, a tratti incomprensibili. In questa galleria d’arte le installazioni sono differenti da quelle a cui siamo soliti noi occidentali. La contaminazione è completamente differente, la cultura dalla quale nasce quest’arte è altra dalla nostra, il punto di vista della realtà ed essa stessa cambiano completamente. La lotta per il cibo, la lotta per la giustizia, la lotta per l’emancipazione dei sessi, la bellezza nei paesaggi desertici, la pecunia di risorse che esplode in sovrabbondanza di colori.
Tra aride montagne ve n’è una, anonima, uguale alle altre, che è resa speciale dalla promessa di una terra differente, rigogliosa e pacifica. Il monte assume valore spirituale e visitarlo per poter scorgere la terra promessa è un pò come osservare un miraggio. Ci vuole buona vista e molta fiducia per vedere ciò che si vuole da quell’altura. Solo i forti e coraggiosi ne sono in grado. Su quella montagna o su qualunque altra di vedere il cammino e percorrerlo fino alla meta, lottando con ogni mezzo a qualunque costo.
L’illusione di una rifocillante oasi in questo deserto è ben visibile anche da lontano. Sembra uno specchio d’acqua fresco nel quale immergersi, rinfrescarsi, dissetarsi. Invece è l’opposto. Deserto in terra, deserto in acqua. Desertico come il bisogno di quel turista di stare vicino alla natura, di conoscerla, preservarla, rispettarla. Morto come il mare stesso che da qui a pochi anni scomparirà. Immerso nell’ossimoro di tanta desolazione accanto al consumistico bisogno dell’hotel superlusso, anche in queste regioni della terra c’è un sorriso. Un riso di bambini che tornano da scuola avvolti nel grembiule verde e con la loro ricca povertà riempiono la desolazione che hanno attorno. Continuano a sorridere nel poco che hanno, del poco che hanno. Loro sanno essere ricchi.
Poesia e cruda realtà
grazie per il tuo post
🙂
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