Sabbie mobili

Diciamo che la notte nel deserto non è stata delle migliori: freddo, niente bagno, un bambino che ha pianto tutta la notte, freddo. Una passeggiata tra le dune a piedi scalzi nella sabbia rimette subito di buon umore. Oggi fa caldo, finalmente il cielo è sereno. Essendo l’ultimo giorno ed essendoci una così bella e calda giornata non possiamo non fare un bagno in mare. Nel mar rosso poi. Preso dall’entusiasmo sfreccio sulla strada tra le dune, finchè non vedo una strada nella sabbia. Mi sono sentito un pilota della Parigi-Dakar. Ho voluto andare nello sterrato. L’entusiasmo è durato poco, qualche metro e ci siamo impantanati. Un beduino ci ha salvato miracolosamente. Che fortuna!

Sulla sabbia con i piedi si sta meglio, la macchina parcheggiata al sicuro sull’asfalto, anche quella sta molto meglio. In spiaggia fotografano, fanno video, non sembrano abituati a noi occidentali, a una donna occidentale in costume. La cosa fa parecchio schifo e tentiamo di rimanere calmi ma non è semplice godersi mare e spiaggia con tutti gli occhi e anche i telefoni puntati. Pessimo!

Si conclude così uno dei viaggi migliori che abbia mai fatto. La diversità, se abbracciata accresce e arricchisce, sempre se la diversità rimane entro certi limiti. Purtroppo però a volte il limite viene oltrepassato dalle persone, ma è normale, fa parte del gioco dei contrasti. Paesaggi, cibi, persone, storia, natura, come quella vista in questo viaggio ne ho vista tanta solo in Marocco. La genuinità delle persone di questo paese però rimane nel cuore. Welcome to Jordan significa benvenuto in questo momento e benvenuto lo sarai sempre.

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