Maiorca, il dipinto astratto della natura

Sole e Sale

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Cala Mendia

Nel mezzo di una pineta tra case di villeggiatura, lontano da centri cittadini, si trova un’appartamento molto grazioso. Sulla scogliera a strapiombo sul mare, tra pini e cactus, immersa nell’ombra e al riparo dai venti c’è questa piccola abitazione. A 13 passi dal cancello di casa ci si imbatte in un bivio dove la scelta della direzione è ardua. A destra si scende per Cala Romantica a sinistra altri gradini per Cala Mendia. Entrambe le strade sono a strapiombo sul mare e anche solo percorrerle è suggestivo a sufficienza. Ci troviamo quindi tra alberi sempre verdi, in un posto rilassante ove il fruscio del vento e le onde infrante sono gli unici suoni udibili. Cosa si può volere di più? Chiaramente oggi ne visitiamo la mattina una ed il pomeriggio l’altra con la comodità di poter tornare a casa a pranzare e cambiarci comodamente. Capiamo così la fama delle calette mallorchine. Queste scogliere a strapiombo sul mare che costeggiano piccoli appezzamenti di sabbia. Rocce enormi che accompagnano i nuotatori in mare aperto, e, non un mare qualunque ma il Mediterraneo con la sua acqua blu cristallino. Ripeto: Cosa si può volere di più? Nonostante il vento forte ed i cavalloni non ci facciamo scoraggiare, anzi torniamo bambini ed il mare mosso diviene il nostro parco giochi preferito. Giochiamo a cavalcare, saltare e tuffarci dentro le onde. Stanchi ma appagati ci gustiamo un aperitivo in una grotta naturale sulla spiaggia per concludere in bellezza la giornata.

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Cala Romantica

Il meteo mente

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Cuevas del Drach

Siccome io soffro un pò di OCD ho sempre bisogno di avere tutto sotto controllo, quindi in vacanza mi regolo in base al meteo del giorno successivo per decidere che luogo visitare. Il meteo dava pioggia, temporali, grandine, acquazzone e vento terribile. Ok. Prenotiamo quindi la sera prima una visita alle grotte calcaree famosissime dell’isola: Cuevas del Drach. Al momento del risveglio però il sole c’è, caldo e solitario nel cielo azzurro limpido. Di vento nemmeno a pregare quindi molto molto caldo. Rammaricati per le bugie del meteo entriamo nelle grotte e subito ci ricrediamo. Tra stalattiti e stalagmiti gigantesche attorno a noi sembra di essere su un altro pianeta. Laghetti d’acqua cristallina sparsi per le grotte ci fanno sognare tuffi rilassanti. La visita si conclude con un’orchestra di musica classica nel mezzo del lago più grande che suona per noi. Rendendo il tutto ancora più magico di quanto lo era già. Ma non è finita qua, veniamo accompagnati all’uscita da barche illuminate che sembrano fluttuare sull’acqua mentre stalattiti ci penzolano sopra la testa. Sembrava di essere spettatori in un luogo tanto alieno quanto bello. Anime scortate da Caronte su navi di luce che volano, con spade di Damocle pronte a rivelare quali siano i peccatori e quali no, degni oppure no di uscire o rimanere in eterno. Usciti salvi ed espiati dai nostri peccati ci rechiamo alla Riserva Naturale di Mondragò. Passeggiamo ascoltando i versi della natura e scorgendo uccelli variopinti mai visti prima. La spiaggia è una distesa di sabbia bianca immersa nella natura incontaminata.

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Cala Mondragò

Carnevale ad ottobre

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Playa de Muro

Da quando abbiamo deciso di andare a Maiorca, 4 mesi prima del viaggio (mi piace organizzarmi per tempo pagando meno), ho come sfondo del cellulare una foto scovata da internet della quale mi sono innamorato profondamente. Ritrae un pontile sospeso sull’acqua cristallina. Si trova proprio a Maiorca ed oggi è il giorno in cui potrò non solo vedere ma anche toccare quel posto che per tanti mesi mi ha fatto sognare. Si tratta della Playa del Port de Pollença. Lunga kilometri con acqua cristallina ed inframezzata da pontili dai quali partono imbarcazioni, si prende il sole, ci si tuffa. Passeggiando su queste passerelle in legno con sotto pesci che nuotano e il sole alto in cielo ci si scorda di tutto, è paradisiaco. La realtà smetisce le foto: dal vivo è molto meglio. Foto, bagni, tuffi, sole, immersioni, meduse, sole, bagni, stelle marine. Tutto troppo bello per essere vero, infatti iniziano ad arrivare le nuvole (non previste dal meteo, tengo a sottolineare) e il brutto tempo. Il vento ci porta lontano dalla spiaggia ma in un paesino molto carino: Alcudia. Siamo piacevolmente colpiti del giorno ideale per la visita quando giunti al centro del paese passeggiando sulle mura medioevali scopriamo che è il giorno della Fira d’Alcudia. Festa autunnale su: artigianato, arte, spettacolo, tradizioni e musica. Danze propiziatorie vengono fatte per le strade: maschere danzanti raffiguranti bene e male si sfidano tra i passanti coinvolgendoli nella lotta. A seguito del trionfo dei buoni si conclude il tutto ballando e cantando fino a notte tarda nella piazza. Noi improvvisiamo le parole delle canzoni ma ci divertiamo comunque tantissimo.

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Alcudia Fira

A capo del Capo punto a capo

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Platja Formentor

Guido per più di un’ora nell’entroterra dell’isola attraverso l’autostrada. Immerso in paesaggi a tratti desertici a tratti rigogliosi. Colline su cui sdraiarsi per farsi coprire da coperte di stelle. Piccoli villagi rurali e cittadine popolose. La Sierra de Tramuntana si erge accanto a noi maestosa ed imponente. Mi viene voglia di scalarla, a mani nude, da solo, io contro di lei, vincerei io. Svanisce il sogno, iniziano i tornanti ed i sali scendi. un altro pò di tempo ed arriviamo alla spiaggia di Formentor. Quiete è la parola chiave tra la sabbia di questo posto. Fatto di acqua cristallina che refrigera e vegetazione che adombra. Dopo snorkeling e stand up paddle vogliamo gustarci il tramonto dal faro di Cap Formentor: il punto più isolato dell’isola. Allora via di nuovo a tornanti, tornantini e ciclisti da maledire. Si gode di un panorama bellissimo. Alti sul mare con il vento in faccia ed il sole calante su di noi. Sembra di stare sulla punta della coda di un enorme drago verde accucciato in acqua. Unica pecca: uno scoglio enorme ci ostruisce la visuale del tramonto. Allora ripartiamo di fretta e furia per vedere il sole spegnersi nel mare. E ritorniamo a tornanti, salite, salitine e qualche gregge da maledire. Raggiungiamo il punto panoramico di Es Colomer giusto in tempo per accorgerci che un’altra roccia o sempre la stessa ci ostruisce nuovamente la vista. Ci lasciamo trasportare dal colore delle nubi, dalle sfumatore che si specchiano, la brezza fresca che porta sera, le rocce incupite e la luna che timidamente appare. Il tramonto che immaginiamo al di là della rupe diviene migliore di quanto potesse mai essere stato quel giorno. Quanto ci è dolce il naufragare su quest’isola.

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Punto panoramico Es Colomer

Andrà tutto bene

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Es Trenc

L’insonnia mi permette di dormire ben poco. Con i piedi nudi nella sabbia fredda a disegnare arcobaleni. Che peccato essere usciti di fretta e furia dalla stanza non prendendo il costume da bagno. Un tuffo all’alba dopo questa lunga camminata sarebbe stato proprio un toccasana. Ebbene si, anche stavolta abbiamo discusso, pesantemente. Da argomenti futili è scoppiata una lite furibonda senza senso. Il tutto immotivato, ed io che sono il più sensibile ci rimango parecchio male, quindi eccomi qui all’alba a guardare il sole nascere ancora. Combattiamo tutta questa distanza con la natura, con il bellissimo paesaggio ed Es Trenc. Saline si susseguono durante la camminata per giungere alla spiaggia. Acqua cristallina e una distesa di sabbia sconfinata a perdita d’occhio. Livello del mare per molti metri basso ed il sole rovente in cielo come a luglio sono un’accoppiata perfetta. Relax. Lasciati cullare dalle onde, dal mare, dal vento e scorri via, corri via mentre rimani qua. La spiaggia come già detto è stupenda ma in alta stagione non credo sia abbastanza godibile, difficile immaginarla sgombra nei mesi più caldi estivi. Certamente una spiaggia fantastica, ma non migliore di alcune calette tra cui quelle già menzionate (odio l’affollamento e i luoghi affollati, perdono un pò di valore a mio parere) che anzi sembrano tanto incontaminate e private.

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Platja des D’olς

Guarda mamma che figata!

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Playa de Camp de Mar

Non avevo ancora scoperto il lato di me particolarmente attratto dagli isolotti collegati alle spiagge tramite pontili fino ad ora. Playa de Camp de Mar mi ha lasciato un bellissimo ricordo. Sarà stato il mare limpido, il passaggio sospeso su di esso che permette di ammirare i banchi di pesci in cerca di cibo e riparo, sarà stato il sole, la sabbia dorata, non lo so. So che ho un ricordo stupendo di questa spiaggia. Lo snorkeling fino in mare aperto, la passeggiata sul marciapiede a strapiombo sul mare, il relax sulla salvieta, il pranzo ottimo al locale che si trova sull’isolotto frontale a questa spiaggia. Sarà che era l’ultimo giorno e ho assaporato maggiormente ogni dettaglio, sfumatura, goccia di libertà della giornata. Molto probabile, ma la spiaggia ha fatto la sua parte. Per non farci mancare nulla la sera abbiamo cenato con tapas nella capitale tanto blasonata: Palma di Maiorca. La passeggiata classica per smaltire l’abbuffata è stata una piacevole scoperta. Il centro storico antico con una forte personalità fatta di contrasti. Strutture gotiche come la Cattedrale di Santa Maria (enormemente bella illuminata di notte e vista dal parco ai suoi piedi) alternate a neoclassiche come Plaza Mayor attorno alla quale però edifici tardo medioevali signorili si susseguono costeggiati dalla famosa Rambla maiorchina dove si concentra la movida della capitale.

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Vista della Cattedrale di Palma

Sintetizzando: dalla capitale alle cale più remote ed irragiungibili è un mondo a sè. Della Spagna possiede solamente la lingua (a tratti), il resto è tutto frutto di sole caldo, vento pungente e acqua turchese. Rughe di conquiste seguite da spiagge in cui le lacrime dell’altopiano si riversano copiose. Un’isola variegata che fa della sua diversità un’arma nascosta pronta a colpire ma soprattutto a stupire.

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Vista da Castell de Bellver

 


13 risposte a "Maiorca, il dipinto astratto della natura"

  1. Ma che bello!Pensa che é una meta nel mio mirino da mesi, adesso che mi sono trasferita a Barcellona ci voglio assolutamente andare, é vicina e i voli sono super economici!Credo che la vera sfida sia però evitare la ressa…tu a Ottobre hai trovato il pienone?

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    1. Era l’ultima settimana di settembre, che comprendeva anche i primi giorni d’ottobre. Comunque no, non ho trovato praticamente nessuno. Spiagge libere, città vivibili, siti d’interesse senza coda ma soprattutto caldocaldocaldo. Chiaramente non tanto quanto ad agosto ma i 30 gradi li ha toccati. Detto questo te la consiglio veramente e se dovessi andare non perderti un trekking o passeggiata nella Serra de Tramuntana (io non ero riuscito ma ci tornerò a breve per l’esperienza).

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      1. Guarda, anche io ho la filia per i patrimoni Unesco e non andarci è stato un duro colpo. Uno dei paragrafi dell’articolo è infatti dovuto alla litigata causata dall’indisponenza della mia compagna ad andarci

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