Giorno 82 “Abbiamo sempre vissuto nel futuro”

Chissà cosa ci aspetterà il futuro, chissà cosa sarà di noi tra qualche anno. Alcuni amici pensano alla fuga più completa accettando di divenire cavia per chissà quale programma spaziale con l’intento di colonizzare Marte. Altri che invece pensano ad un futuro roseo, pieno di nuove opportunità, il futuro per questi è la passeggiata alla fonte dell’eterna futurna. Altri ancora non ci pensano, non vogliono pensarci, non credono nel futuro e si cristallizzano nel presente rivivendo in continuazione ogni istante tutti gli errori che hanno iniziato a commettere nel passato. Io personalmente penso che il futuo è tutto questo e molot di più. Il virus che diverrà solo un raffreddore permettendo qualche boccata d’aria senza mascherina in più, qualche stretta di mano senza amuchina e qualche abbraccio alla luce del sole. Sarà anche la marea di occasioni che le correnti della crisi economica si porta dietro, il vero problema sarà proprio riuscire a riconoscere tra la vastità delle turbolenze quali porteranno davvero lontano e quali no, quali tra le possibili opportunità varranno la pena di essere vissute a fondo, l’importante sarà buttarsi a braccia aperte e nervi saldi. Il futuro sarà anche l’eterno passato se non si risolvono nel presente gli errori. Sono convinto nella ciclicità della pena che si espia solamente tramite l’ampliamento della propria zona di comfort e nuove scelte, inaspettate, che portano ad abitudini migliori e più salutari. Credo che il futuro per quanto incerto possa sembrare in realtà è costituito dalle parole seguenti che formano un senso compiuto della frase che è la propria vita. Il senso intrinseco delle cose, il fil rouge che unisce il nostro racconto, non sarà mai costituito da parole fuori contesto, a meno che noi non lo vogliamo. Carota.


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